lunedì 5 giugno 2017




Un corso di scrittura si spiega quando c'é qualcosa da dire. 
Qualcosa che va oltre le storie di tutti i giorni e che tuttavia si origina lì, ed é ogni volta un percorso affascinante, perché se le tecniche di scrittura si possono insegnare, i sentimenti quelli no, non si possono imparare, si provano e basta, e sono ogni volta un inizio ed una scoperta, un viaggio nella scrittura e nella vita, quella che si sente e si nasconde, quella che si prova e si rivela, ed allora scrivere diventa un percorso bellissimo, dentro se stessi e la magia della penna, dentro la vita vissuta e quella appena raccontata, tra le pagine d'un diario di cui spesso siamo artefici e spettatori, e i contorni tra le righe non hanno mai un'unica sfumatura.
"Scrivo perché..."vuole essere un percorso che nel delinearsi tra i fili del testo crea uno specchio, uno specchio in cui ci si riflette e ci si rivela, in cui ci si trova e ci si riconosce. Un percorso che abbina consigli a ruota libera e parole in libertá, passando da Baricco di Oceano Mare a D'Avenia, da Fossati a Battiato, da Dante a Renato Zero, lungo le strade del tempo e le parole del cuore, quelle che si sentono e non si descrivono, ma che si rivelano, in una poesia o una stretta di mano, e che ci dicono chi siamo, in orizzonti colorati nei quali l'incantesimo e l'incanto siamo noi.
Un blog nasce quando si ha qualcosa da dire e da non dire. 
Quando si vuole affidare alla pagina l'immagine di un presente troppo fugace o inafferrabile, o custodire il sapore di un'emozione più forte, che lascia il suo profumo come i petali di un fiore che sboccia troppo presto, per noi che diventiamo grandi e impariamo la vita cercando i profumi giusti e i sapori migliori. 
Perché ci possa sempre essere una penna per i nostri sentimenti più belli e più veri, un inchiostro per imparare a cancellare i momenti brutti e tuttavia ad accettarli, perché ci possa essere sempre una pagina bianca su cui scrivere un finale nuovo, e mille splendidi nuovi inizi. Perché ci possa essere una finestra, nella quale la mia voce non passerá inosservata tra la folla, e tu possa riconoscermi ed amarmi, perché "questo sono io".
                                                                                                    LdA 

«Quando è stata l'ultima volta, ragazzi, che avete perso il sonno pensando al viaggio della vita che vi attende? Quando?» Come invasato, senza aspettare la risposta, fissando gli occhi assetati degli studenti aggiunse: «Male! Dovete perdere il sonno sognando il vostro futuro. Il sonno lo perdiamo perché la vita ci fa paura e ci emoziona allo stesso tempo, la vogliamo aggredire e strapparle le sue promesse, ma ne abbiamo paura. Abbiamo paura che ci abbatta, che le speranze restino deluse, che tutto sia stato frutto dell'immaginazione. Dovete perdere il vostro sonno pensando al futuro. Non ne abbiate paura. È segno che state vivendo, che la vita sta entrando in voi.»

                                                                                                                                      (A.D'Avenia, Cose che nessuno sa)

A VOI ALUNNI...LETTERA


La scuola sta finendo, e così senza volerlo un altro anno é passato. 
É passato così, tra il suono di una campanella e un paragrafo in più, tra una lezione di geografia spesa a cercare confini, e un'altra di grammatica ad imparare nomi e funzioni, a delimitare parole e scoprire complementi, a ricordare le date di storia, sul finire del tempo e non solo.
É passato così, un anno scolastico a imparare i vostri visi e a cercare i vostri sguardi, voi che siete diventati un po' più grandi e neanche lo sapete, voi che avete studiato confini per poi oltrepassarli, voi a cui ho cercato di dare qualcosa e chemi avete lasciato tanto, e giá mi scappa una lacrima, se penso a voi classe II A. 
Mi mancherete, lo so. Mi mancherà il sorriso di Luisa che si commuove se le leggo una mia poesia, lo sguardo di Serena, la timidezza di Raffaella, Alessandro con le sue canzoni e i libri stropicciati e impacciati, e Francesco lì, con il banco vicino alla lavagna, con il suo 9 periodico e la sua simpatia e dolcezza, mi mancherá Fabio che ogni tanto borbotta ma che in discoteca va forte lo so, e Nicholas con il suo fidget spinner, che ogni tanto mette via ma poi, subito ritorna. Mi mancherete tutti, Raghad con la sua tenerezza e Gabriele con i suoi cavalli, forse perché non siete solo nomi su un registro, forse perché ho incominciato a conoscervi tra le lacrime, le risate, le confidenze, i gesti spontanei, le parole d'affetto, volevo dirvi che mi mancherete, e che non vi dimenticheró mai. 
 Se la scuola scandisce ritmi e colori, ad ogni suono della campanella voi mi avete lasciato la bellezza di un'emozione condivisa e immutabile. 
Continuate a studiare, perché lo studio é importante. 
Continuate ad impegnarvi, per le cose che contano e per chi amate e vi ama.
Ma soprattutto.
Andate incontro alla vita sempre pieni di quella bellezza che avete dentro.

La vostra Prof che si affeziona e ha la lacrima facile





IL MONDO CHE VORREI

Il mondo che vorrei è un mondo in cui non ci sono più guerre.
Dove non ci si litiga, ma dove c’è pace, amore e gioia.
Un mondo dove siamo tutti amici
e dove siamo tutti uguali
senza differenze e senza escludere nessuno.
Il mondo che vorrei
È un mondo dove non si deve disprezzare l’altro
o la propria religione, cultura e tradizione.

Francesco Colella  



NON DITE “AVEVO VOGLIA DI DOLCE”

Passai davanti ad una pasticceria
Sentii il profumo dalla vetrina
M’immaginai io con il dolce caldo in mano
La pancia incominciò a brontolare
Entrai in negozio, il bancone era pieno
Come una tavola in festa
Sentii lo squillìo del microonde
Avevo già l’acquolina
Cercai i soldi nelle tasche, le rivoltai
ma solo un centesimo trovai…

Fabio Manes



IO E TE

Alcune volte mi addormento sperando che ti sogni.
Sei il mio pensiero di notte e di giorno, quando vedo il tuo sorriso il cuore mi batte fortissimo quasi da staccarsi dal mio petto.
Non vedo l’ ora che finisca la notte perché poi la mattina e il pomeriggio posso rivederti e posso dirti quanto tu sia importante per me.
Anche se alcune volte litighiamo poi facciamo la pace e ci vogliamo bene ancora più di prima.

Francesco Colella


TU CHE SARAI SEMPRE NEI MIEI PENSIERI

Tu che sei nei miei pensieri costantemente il giorno e la notte, ventiquattro ore su ventiquattro.
Tu che sei il pensiero essenziale delle mie giornate, il mio TUTTO, mi dai la forza di andare avanti anche se non mi sei vicino… mi basta soltanto ricordare i momenti stupendi vissuti insieme su quella spiaggia che non scorderò mai: a guardare quelle onde che sfiorano delicatamente gli scogli, tu sei lo scoglio e io sono l’onda che non può fare a meno di venire verso te. 

Serena Cieri


I MIEI SOGNI

Io vorrei un mondo in cui i ragazzi imparano attraverso i videogiochi, mangiano dolci e si va a letto tardi. Uscirebbero finalmente poche, pochissime volte, perché tutto il tempo lo trascorrerebbero a giocare, e le ragazze non darebbero noia, perché potrebbero uscire con le amiche e guardare i loro programmi preferiti.


Fabio Manes 


Fin da quando ero piccola, ho iniziato a sognare di diventare questore dell’ Antimafia, salvare le persone e punire le ingiustizie. Però prima si dovrebbe studiare; ora sono alle medie, ma poi arriverò alle superiori e farò il liceo scientifico; infine vorrei studiare legge,laurearmi e poi se ci riuscirò,arriverò a far parte dell’Antimafia.
Insieme alla vita lavorativa sogno anche di sposarmi con un uomo speciale e avere due figli, ma soprattutto il mio sogno più grande è di essere felice.

Serena Cieri


Sin da bambino ho sempre sognato di fare il professore di storia e geografia. Sono due materie che mi sono sempre piaciute e spero con tutto il cuore che mi piaceranno sempre. Vorrei che il mio sogno di diventare professore e di insegnare le mie materie preferite si avveri. Mi piacerebbe però insegnare alle scuole medie e non alle superiori perché lì di solito ci sono ragazzi che fanno i bulli sui più piccoli e si comportano da maleducati e non vogliono studiare.

Francesco Colella









giovedì 1 giugno 2017

LA FINE DELLA SCUOLA

La fine della scuola: un evento che può sembrare fantastico per tutti i ragazzi che frequentano le lezioni.
Un evento tanto atteso, desiderato alla fine delle vacanze di Natale, di Carnevale, di Pasqua, ogni giorno.
Ma forse a volte dopo tre mesi di vacanza senti nostalgia di un posto magico ,che può sembrare un posto noioso, ma magico; dove puoi trovare persone fantastiche che ti aiutano e insegnano non solo materie scolastiche, ma soprattutto che ti insegnano a capire e ad affrrontare i problemi della vita.
In questo posto dove si impara a crescere abbiamo conosciuto persone fantastiche come i professori che io non scorderò mai. 
Siamo riusciti ad organizzare mercatini per raccogliere fondi per l'associazione "Telethon" , abbiamo fatto un recital di Natale ,ma la mia attività preferita è stata la realizzazione del video sull'Unione Europea, per il progetto europeo "We Welcome Europe" che abbiamo curato con la professoressa di geografia.

Anche se molto stancante, è stato un anno fantastico, qui, a scuola.
Ma non mi dispiace che sia finita.

Serena Cieri


La fine della scuola

Mi dispiace molto che finisca la scuola perché mi sono trovato molto bene con i miei professori e le mie professoresse di quest’ anno. E’ stato un anno molto impegnativo ma anche molto bello, abbiamo fatto dei bellissimi progetti come il recital natalizio dedicato a telethon, il mercatino della solidarietà . Abbiamo fatto anche un progetto con la nostra professoressa di geografia Laura D’ Angelo sull’ unione europea.

Francesco Colella





PROBLEMI ADOLESCENZIALI

Non bisogna giudicare persone che fanno scelte sbagliate più delle nostre, poiché tutti sbagliamo; anche se alcuni errori commessi possono influenzare la nostra vita per sempre.
Per esempio la droga o l'alcool , una vera e propria dipendenza , che inizia per gioco, magari per sentirsi accettati dagli amici più "popolari".
Ai tempi di oggi i ragazzini della nostra età iniziano a fumare, secondo alcuni dati, intorno ai 10 anni , o ad assumere alcool intorno ai 12 anni.
Tutto ciò avviene anche per la poca accuratezza che i genitori hanno riguardo i figli, si tende sempre a lasciarli più liberi e quindi ad avere sempre più "possibilità" di rovinarsi.
Alcuni grafici di studi recenti delle morti in Italia negli ultimi 3 anni affermano che, la percentuale di morte di ragazzi dai 14 ai 21 anni è maggiore del 31%; spesso vittime di incidenti stradali per via di abuso di droghe e alcool.
Sostanze che danneggiano il nostro organismo, sono sempre più reperibili nelle grandi città dove avvengono veri e propri scambi di sostanze allucinogene.

Serena Cieri


RIVIVENDOTI 

Rivivendoti 
Camminare in riva al mare,
chiudendo gli occhi
era come rivivere quei momenti nostri.
Tuffandomi tra le onde 
era come tuffarmi nei ricordi 
di quello che fummo.
Guardare il tramonto 
era come guardarti negli occhi.
Riviverti era quasi come riaverti... ma mai lo stesso. 

Luisa Di Lisio


CASA

Vado a scuola, incontro amici,
imparo, scherzo, rido, mi diverto,
mi sento felice
con i miei amici e i miei insegnanti.
Vado a scuola, vedo nuove cose,
le disegno e le coloro,
sento storie mai sentite…
e alla fine è ancora “casa”. 

Francesco Colella


GIRO REPORTER

In un paese molisano, chiamato Montenero Di Bisaccia, immerso nel verde delle campagne e nell'azzurro di un mare, si è svolto uno degli eventi Italiani più importanti, ovvero la partenza della nona tappa del giro d'Italia.
Tutto ciò è avvenuto grazie all'associazione "Montenero Bike" e dell'amministrazione comunale; ma anche per merito del sindaco Nicola Travaglini , che è riuscito a guidare nel migliore dei modi la manifestazione. Lo scopo di questo evento internazionale, era attirare visitatori, per far conoscere il paese e una realtà diversa da tutti i giorni.
La manifestazione si è svolta domenica 14 maggio 2017, con partenza da Montenero alle ore 13:00 circa, per poi passare a Vasto, una cittadina abruzzese collocata sul mare; infine la nona tappa si è conclusa sulla vetta della Maiella, più precisamente in località Blockhaus, dove è arrivato in prima posizione il ciclista Najiro Quintana.

Serena Cieri


FAMIGLIA 

Il luogo in cui vivo e in cui mi sento al sicuro.
La casa e il luogo in cui mi sento me stesso, dove posso progettare i miei lavori e le mie idee.

La mia casa è un luogo che mi mette felicità e serenità .

Francesco Colella




SCRIVO perchè...

Scrivo perchè in questo modo so che puoi sentirmi. 
Non posso parlarti, non posso vederti, eppure sono io, qui tra le pagine di un libro in cui il caso lascia macchie d'inchiostro, e versi muti. 
Qui dove si scrivono i percorsi del tempo, io cerco tra le righe quella parte di me a cui dare fiato e presenza, intensa come tutto quello che provo e che sento, un temporale come una carezza, una dolcezza come una tempesta, e che mi esplode dentro, perché vita sei tutto quello che non so ancora e che sento, perché questa sono io, nell'esplosione di un sorriso o di un pianto, di un abbraccio o gesto gentile, che é senso a tutto quello che c'é intorno e colora. 
Scrivo perché non posso essere altro che così. 
Perché le parole me le porto dentro, come un'emozione nello stomaco, come un fiume in piena che non so fermare. Scrivo perché ti parlerei, e ti direi tutto quello che é e non é, in questa vita fatta di vedute e prospettive, in questo tempo rappreso pieno di sentimenti e parole non dette, in questo infinito presente che non si ferma mai, e si porta via gesti e pensieri, silenzi pieni di tutto e discorsi pieni di niente. 
E allora scrivo. Quello che sento, quello che non capisco, quello che é troppo per questo cielo di sogni e paure, e che stringerei forte, perché non vorrei finisse mai, perché so che c'é e non passerá, perché nulla sbiadisce se succede davvero, se gli occhi sono sguardi e i silenzi profondi da togliere il fiato.
Scrivo perché non posso farne a meno. 
Perché il vento brontola e mi scompiglia i capelli, perché il frigo ogni tanto borbotta, perché i panni al sole sono caldi e profumano di aspettative e possibilitá. 
Perché la vita é ovunque, é adesso, sei tu, sono io, siamo noi, perché se conta davvero allora é per sempre, perché "se non ti esplode dentro a dispetto di tutto, non farlo". 
LdA




Scrivo perché...
Non riesco ad esprimere le mie emozioni apertamente, sapendo che tutti potrebbero giudicarmi e mettermi in difficoltà.
Sapendo che forse potrebbero rimanere delusi da me e dai miei pensieri.
Scrivo perche...
Voglio mettere le mie emozioni nero su bianco anche sapendo che forse non ci riuscirò mai.
Scrivo perché...
Cerco di aprirmi in qualsiasi modo,
La scrittura che aiuta nella vita di tutti i giorni e insegna a non girare intorno agli ostacoli ma ad affrontarli nei migliori dei modi.

Serena Cieri




Scrivo perché voglio rendere vivo con parole ed inchiostro quello che penso e quello che dico. Con la scrittura riesco anche ad esprimere quello che desidero tanto dire a parole, ma non ci riesco perché sono molto timido. 

Francesco Colella

Scrivo perchè...
Scrivo perchè mi piace, perchè posso sfogarmi dicendo tutto ciò che penso. Scrivo perchè mi rende felice, perchè posso parlare delle mie emozioni, belle o brutte. 
Scrivere è fondamentale, per aprirsi e conoscersi.

Fabio Manes